venerdì 29 luglio 2016

IL PAPIRO DELLA MOGLIE DI GESU' CERTAMENTE FALSO

IL PAPIRO DELLA MOGLIE DI GESU' -------------------------------------------------------------------------------------------------------- ARTICOLI DA ALETEIA 6 MAGGIO 2014 I PRIMI SOSPETTI GRAVI DI FALSITA' --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il “Vangelo della moglie di Gesù” è quasi certamente un falso. L’ennesima conferma, come scrive Tempi il 6 maggio, arriva da uno studio appena pubblicato da Christian Askeland, un ricercatore americano dell’Indiana Wesleyan University, specializzato in versioni copte del vangelo di Giovanni. Il testo scritto su un papiro risalente al 700 – 800 dopo Cristo e scoperto due anni fa dall’Harvard Divinity School, in cui si legge “Gesù disse loro: vi presento mia moglie”, sarebbe in realtà l’opera di un falsario degli anni 2000. Diverse incongruenze In uno studio giudicato legittimo e interessante dalla stessa autrice della scoperta del papiro, Karen King, Askeland ha dimostrato che il “vangelo della moglie di Gesù” è un falso grazie alla comparazione con un secondo frammento, una versione copta del vangelo di Giovanni, acquistato da Harvard insieme al frammento sulla moglie di Gesù e poi pubblicato sull’Harvard Theological Review. Askeland ha dimostrato che il secondo frammento è senza dubbio un falso. Il testo è stato infatti parzialmente copiato da una ricerca del 1924, recentemente pubblicata su internet, scritta in un particolare dialetto copto (Lycopolitan), che però gli scribi del 700-800 (età a cui risale il papiro) non avrebbero mai potuto conoscere, essendosi estinto fra i tre e i cinque secoli prima. Paragonando il frammento falso con quello che parla della moglie di Gesù, Askeland ha rintracciato più di una somiglianza. Forse è stata proprio la stessa mano a scrivere? Inganno del papiro autentico Come è riuscito il falsario a ingannare gli studiosi di Harvard e gli strumenti di rilevamento della prestigiosa università americana? Secondo gli esperti, ha utilizzato un pezzo di papiro realmente antico, scrivendo i due testi evangelici con un particolare tipo di inchiostro composto da fuliggine, in grado di ingannare i test di spettroscopia Raman usati per calcolarne l’età. E per scrivere il testo del vangelo di Giovanni, come dimostra lo studio di Askeland, il falsario si è liberamente ispirato a uno studio del 1924, da qualche anno scaricabile da internet in formato pdf. Errori grammaticali Lo scetticismo sul brano copto in cui Gesù presenta la sua fantomatica moglie ai discepoli deriva dagli errori grammaticali presenti nel testo, dal fatto che sembra una copia del vangelo di Tommaso, ma anche dall’insolito uso del grassetto nella frase incriminata. Lo studioso di religione della Brown University, Leo Depuydt, in un articolo pubblicato sempre sulla Harvard Theological Review ha spiegato che l’uso del grassetto sembra voler produrre un qualche effetto comico. «Suona più o meno così – scrive Depuydt – “mia moglie: sì, ho detto mia moglie, avete capito bene!”». Per l’esperto, il frammento «può andar bene per uno sketch dei Monty Python», non per uno studio scientifico. http://it.aleteia.org/2014/05/06/papiro-con-la-moglie-di-gesu-un-falso-bello-e-buono/ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il papiro sul presunto matrimonio di Gesù è (chiaramente) un falso Gli studiosi di Harvard ingannati da un ex studente di egittologia 21 giugno 2016 Un importante studioso del Nuovo Testamento per quattro anni ha esaminato un frammento di papiro secondo cui Gesù era sposato. Ma quel frammento si scopre oggi che è un falso (http://www.catholicherald.co.uk, 20 giugno). LA PRESUNTA MOGLIE La professoressa Karen King, storica del cristianesimo all’Università di Harvard, ha svelato il piccolo pezzo di papiro nel 2012 in una conferenza a Roma. Il frammento, delle dimensioni di un biglietto da visita, contiene tra le 14 righe di testo copto, la frase: “Gesù disse loro, mia moglie”. La King lo presentava addirittura come “il Vangelo della moglie di Gesù”. Anche se alcuni studiosi immediatamente lo hanno respinto come un falso, scrive il giornale cattolico inglese, altri supportati dalla King, hanno continuato a sostenere la tesi opposta. E cioè che alcuni cristiani della chiesa primitiva credevano a questa ipotesi. SVELATO IL FALSO Ma un importante articolo del giornalista Ariel Sabar sulla rivista Atlantic (20 giugno) traccia la provenienza del frammento, presentando la prova che era stato creato da un ex studente di Egittologia, Hans-Ulrich Laukamp, proprietario di una società di ricambi auto e autore di opere a sfondo pornografico, che sosteneva di essere stato molestato da un prete nella sua infanzia. Il papiro, risalente al 1963, aveva ingannato anche gli stessi studiosi di Harvard, poiché le analisi scientifiche sul frammento sembravano attestarne l’origine antica. Anche la professoressa King ha poi ammesso che la ricostruzione di Saber è veritiera. CRITERIO DELLA DISCONTINUITA’ Una tesi, quella di Gesù sposato, smentita da numerosi studi e in particolare dal cardinale Gianfranco Ravasi (Aleteia, 12 febbraio 2015), secondo cui argomentare sulla base del fatto che tutti i rabbini del tempo erano regolarmente coniugati, non è così decisivo per assegnare una moglie a Gesù. La prima ragione è di ordine generale e si fonda sul cosiddetto “criterio storico della discontinuità”. Gesù fu certamente uomo del suo tempo, incarnato in una società e in una cultura, in continuità con l’ebraismo a cui apparteneva, ma non al punto da essere un puro e semplice rabbì giudaico, come tenta di proporre una certa rilettura ebraica contemporanea della figura di Cristo. Dopo tutto, non sarebbe stato così aspramente contestato dalle autorità giudaiche di allora, né condannato a morte dal Sinedrio per bestemmia, se fosse stato in tutto fedele al giudaismo di allora. GLI ESSENI La seconda ragione è, invece, più specifica e documentaria. Basta solo rimandare agli Esseni, la corrente giudaica attestata anche a Qumran sul Mar Morto, ove appunto vennero alla luce nel 1947 i documenti di quella comunità. Ebbene, tre testimoni autorevoli e differenti tra loro come lo storico latino Plinio il Vecchio, lo storico ebreo palestinese Giuseppe Flavio e il filosofo ebreo della diaspora ebraica di Alessandria d’Egitto Filone, convergono nell’affermare che molti Esseni, se non tutti, erano celibi. VERSO LA PIENEZZA Secondo Ravasi la motivazione che reggeva la scelta “vocazionale” celibataria di Gesù sono essenzialmente di tipo escatologico (cioè basate sulla tensione verso la pienezza finale della storia), sul modello di quella da lui affermata nella controversia con i sadducei sulla risurrezione dei morti: “Nella risurrezione non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli di Dio in cielo” (Mt 22,30). IL MATRIMONIO CON LA MADDALENA Anche la presunta relazione tra Gesù e la Maddalena non trova documentazione storica a supporto. Hanno provato a sostenere il contrario gli autori di “The Lost Gospel”, secondo cui un documento che risale al 570 d.c. parlerebbe proprio del matrimonio tra i due (La Stampa, 11 novembre 2014). VUOTO DI INFORMAZIONI Il biblista Rinaldo Fabris, chiariva l’ambiguità: «Il vuoto di informazioni sull’infanzia di Gesù e sul suo stato civile, ha sollecitato il gusto e la fantasia di molti narratori cristiani e non. Inoltre questo vuoto dà origine a tutti i testi apocrifi» (Aleteia, 11 novembre 2014). «In realtà – proseguiva padre Fabris – il problema della difficoltà ad accettare un matrimonio di Gesù non dipende da motivi dogmatici. Se fosse stato sposato e avesse avuto dei figli non ci sarebbe nulla di strano per la fede cristiana. Tutto sommato è uno stato di incarnazione lo sposarsi ed avere figli, ed è la storia della gran parte degli esseri umani». MAI DOCUMENTATO Dunque il matrimonio di Gesù non è mai documentato se non in questi testi tardivi, che, secondo il biblista, «possono conservare anche dati storici, ma raccontano un qualcosa che è isolato rispetto alle notizie sullo stato civile del Messia come quello di una persona coniugata. Peraltro nel racconto del testo del 570 d.c. si fa un salto di fantasia notevole nel rilanciare il rapporto tra Gesù e Maria di Magdala». LA VERA MADDALENA Una delle maggiori ambiguità è quella che si scatena proprio sulla figura della Maddalena, che «non è una prostituta, poiché questo è un mito occidentale«. A decifrarla nella maniera corretta sono i testi greci. «Si tratta – evidenzia padre Fabris – di una persona benestante, malata, e guarita da Gesù. Lei, insieme ad altre donne benestanti “finanziano” Gesù per aiutare i poveri, comprare un agnello per la Pasqua e altri beni.. Se ne parla nell’ottavo capitolo del Vangelo di Luca». http://it.aleteia.org/2016/06/21/papiro-matrimonio-gesu-falso-prove-storiche/

Nessun commento:

Posta un commento